L'interno era molto semplice. In un angolo c'era "'u focularu", dove si accendeva il fuoco per cucinare o riscaldarsi, e tutt'itorno il mobilio: letto, "cascia", "casiunu", alcune sedie, a "buffetta (franc. buffet "tavola su cui si mangia"): Appoggiati a qualche sostegno, attaccati al muro o riposti nelle "gazzāne" (ar. hazāna "nicchia nel muro") erano gli utensili vari: la "marmitta i landa, u testicčllhu, a tiana, a cucchiāra i lignu, u mortāru cu mandāli, a gistrunčllha, u crivu, a crisāra ecc.". In un angolo la giara dell'olio, la giara delle olive in salamoia, o cosiddčtte olive "mbitč" (fr. fruits confits), i "cugnetti da' sajėmi" (vasi contenenti lo strutto). Il letto, abbastanza grande doveva accogliere buona parte della famiglia, era formato dai "trėspita" di ferro, una specie di cavalletti sui quali si ponevano delle tavole, che sostenevano i materassi di paglia d'orzo o di foglie di pannocchie di granturco (scarafōgghi"). La paglia d'orzo, che veniva rinnovata ogni anno, perchč si sminuzzava, quando era fresca faceva venire "u scųtulu", cioč l'orticaria, ed era un graffiarsi continuo sulla pelle, che si irritava e si copriva di piccole rosse protuberanze.
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| MAMMA CU A NACA |
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